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Visualizzazione dei post con l'etichetta Elena Ley Blog

L'inizio della fine

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Pallida come la luna, cammino per casa. Mi sento stanca, e dormo tanto, a lungo, ma non riposo. Sono tentata a urlare, mi manca la forza, mi manca la follia. Vedo alzarsi il sole, un altro giorno facendo lo sforzo di frenare l’istinto di piangere. Mi fa più paura il non sapere Che sapere che fa male. Una candela profumata, sempre accesa per darmi calore, il calore tenero di profumi lontani. Mi aiuta, mi da la sensazione di poter avvolgermi in luce e profumo. Se potessi salire alle stelle, poter vedere tutto dall’alto come un film accanto a lui sapere che il domani ha luce, ma non il sole, lui sempre splende per tutti, sempre, non importa. Ma che luce manca? Che calore manca? Sento voci lontane Il Natale a casa, la uscita della scuola, la metro dopo il lavoro, il bicchiere di vino dopo la classe di musica, dopo un concerto, o seduti la domenica sera a filosofare. Mi manchi vita normale, dove sei?...

Al supermercato

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Un giorno quasi uguale agli ultimi 10 passati in casa. Metto la borsa in macchina, mi siedo e mi allaccio la cintura. È un buon momento per andare al supermercato, non ci sarà tanta gente, penso. La mascherina intorno al collo, mi metto i guanti di plastica monouso e accendo il motore. Neanche una macchina nella strada principale. Certo, non possiamo uscire. Una signora con una borsa della spesa sul marciapiede, va al supermercato piccolo vicino al parco giochi. Chissà se avranno tanta roba, sicuramente il parco giochi sarà vuoto. Entro al parcheggio del supermercato, relativamente pieno. Le persone si muovono come zombi con le loro maschere e imbacuccati nelle loro giacche e cappotti.  Un signore mi guarda mentre scendo dall'automobile, noto gli occhi tristi e preoccupati.  Prendo il carrello pensando che i guanti mi proteggeranno dai microbi e virus. La maschera mi da fastidio, ma penso che non importa, anche quello passa. Non c’è...

Fantasia fantasia

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Fantasia fantasia, Un’anima colorata, Un fantasma divertente, Festa di voci di facce di emozioni. Fantasia fantasia Vita pazza dello spirito Volare fino alla luna e tornare, Senza aspettare, senza aspettare. Fantasia fantasia Voglia di vivere senza età Voglia di cantare con musica alta Voglia di correre a piedi nudi Nell’erba bagnata e poi sdraiarsi al sole. Fantasia fantasia Dove sei? Non lasciarmi né per un minuto Cosí sogno e so che sono viva Cosí so cos’è la vita e il pensiero illimitato. Fantasia fantasia Vivi dentro di me ogni attimo Mi dai gli occhiali per vedere il mondo Come lo voglio vedere io e stare meglio. Fantasia fantasia Grazie per essere parte di me Parte del mio giorno Parte della mia notte Sempre di più, per essere bambina  anche quando il viso cambia.

Incontri

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Ero seduta tranquilla in un bar del centro di Berlino ancora stanca della notte corta. Stavo bevendo il mio caffelatte quando entra questa donna alta, bella, imponente. Era bionda, un colore quasi argento, un biondo brillante che risaltava sopra il suo cappotto nero. I suoi occhi erano di ghiaccio, osservavano il nulla e si guardava in giro come se non ci fosse nessuno. Portava un cappellino grigio e nero, era poco truccata, sicuramente aveva più anni di quelli che dimostrava. Si siede al lato di una coppietta molto giovane, seduti uno in fronte all’altra. Guarda il menu, si toglie la giacca e il cappellino, riprende il menu. Si avvicina il cameriere. Non sento ciò che ordina, mi rigiro, noto che ha incontrato il mio sguardo. Abbassa il suo e rapidamente prende la borsa in mano. Cerca qualcosa. Prendo in mano il mio telefonino per fare qualcosa, ma la strana signora era più interessante. Bevo il mio caffè. Squilla il suo telefono. Parla russo. M...

Patria

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Sono schiava Del mio essere zingaro Della mia voglia di cercare e trovare Della mia essenza viaggiatrice Della mia anima cosmopolita Potrei essere in tutti i posti Non posso. Voglio essere al suo fianco, è tardi? Voglio rispondere a tutte le domande Non posso Perché mi manca la sorella che c’è in lei Mi manca l’anima che non ho Mi mancano i figli che non potrò mai avere Un vuoto nell’anima Anima senza patria Patria senza anima Viaggio, torno, e non so Se quel viaggio finirà. Mi manchi.

Il tuo mondo

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Piccolo o grande che sia il tuo mondo sempre sarà per me qualcosa di speciale, semplicemente perché è il tuo. E se il mio mondo fosse il tuo, collegato con un filo di cotone fine fine, che unisce, ogni giorno, ogni notte, ci sarebbe qualcosa di male? A volte penso c he aprirmi al mondo, al tuo mondo, mi possa far male, possa ferirmi un giorno di questi. Più entro nel tuo mondo e più mi affetta l’aria e l’atmosfera che condividiamo. Se mi affetta così tanto, mi farai soffrire un giorno? Anche se non tu volessi? Che malattia è? Non guarisco… Che dipendenza è? Non posso smettere… E ti guardo mentre dormi come per immaginarmi come sarebbe se non ti svegliassi mai più. Mi prende il freddo, mi si gela il cuore.

La colazione: sapore di casa

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Abbraccio l’aria del mare aprendo la finestra e sento un brivido di freddo attraversare il mio viso. Il sole è pallido oggi, il cuore è caldo, le mani gelide si accarezzano in un impeto invernale. Richiudo la finestra, sento miagolare la mia gattina, mi giro e la vedo osservarmi sopra lo sgabello di legno. Mi muovo verso la porta, mi segue facendo felice ogni mio passo, ricordandomi cosa significa il calore di qualcuno che mi aspetta. Entro nell’altra stanza, l’altro gatto mi saluta e mi accarezza le gambe col suo corpo morbido, il cane scodinzola aspettando la colazione, un bacio mi accarezza di sorpresa e una tazza di tè caldo mi aspetta sopra il tavolo. Un altro giorno comincia con amore, allegria e vita. Sono a casa, il mio cuore è a casa.

Osservando il mare

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Guardo il mare quell’orizzonte infinito che da anni mi accompagna. Che pensiero malinconico sapere che più in là di quella linea ci sono cari che pensano a me. Seduta tranquilla osservo le acque, le onde spumeggianti, i colori forti e vivi, che cambiano secondo il movimento della luce del sole, che si sta spegnendo piano piano in questa giornata di inverno. Ritorno sui miei passi, per il cammino di casa, sapendo che l’anno sta per terminare, e che uno nuovo già mi rincorre. La pace interna è il mio nido, un bene che non voglio donare, solo condividere con chi non me la può rubare. Buon anno…

L'altalena - Un pensiero per il mio nonno

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Un’altalena rossa e bianca di ferro che hai costruito per me. Ormai non c’è più, però io la rivedo e non la dimenticherò mai. i miei piedi toccavano gli alberi, però io arrivavo al cielo. E ridevo cercando di andare più forte, di andare più in alto. Ti vedevo nell’orto, ero felice. Un sorriso tranquillo, occhi chiari che mi controllavano, una voce accanto alla mia in giardino. Mi raccontavi della guerra, della Russia, dei tuoi amici, delle carote nell’orto, e mi prendevi in braccio con tenerezza. Mi ricordo il tuo viso, le tue mani, il vin brulé, le serate giocando a carte. Oggi 30 anni fa ci hai lasciato. Ti penso, non ti dimentico perché sei parte di me, dei miei ricordi più belli, di un’infanzia modello vissuta con nonni attenti e pieni d’amore. Grazie, grazie, grazie…

Per il mondo

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Ancora una volta salgo in un aereo che mi porta lontano da chi mi ama e vicino a chi mi ama. Sono divisa, il mio cuore è diviso, una volta ancora, sparso per il mondo. Distribuiamo il nostro amore, e lui non diminuisce, al contrario, aumenta. Eppure non mi sento più ricca. Sono sfinita, dalle lacrime e dalla tristezza dell’addio, dell’abbandono, dell’arrivederci a un quando che non conosco. E torno alla mia vita, ai miei giorni, al mio amore, ai miei cuori di casa, che mi aspettano con lo stesso amore, senza condizioni, e senza un chissà.

In aereo - preghiera per papá

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Sopra queste nubi mi piace pensare di poter rivederti un giorno, di poter tenerti ancora una volta vicino a me. Non sei stato perfetto, tantomeno lo sono io. La vita ci mette a volte davanti a situazioni dure da capire, dure da maneggiare, dure da salvare. Eppure ciò che conta alla fine del giorno e alla fine della vita, è ciò che resta nel cuore, anche se ce lo portiamo via. Mi piace pensare che sei vicino a me, per sperare che le mie preghiere arrivino da qualche parte. Il mio sogno più grande mai si potrà avverare. Non importa, te ne mando un altro, vediamo se in questo mi potrai aiutare.

Violenza

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Camminavo al tuo fianco, ma non sapevo dove andavo. Ti abbracciavo per abitudine, con nostalgia nell’anima. Ho visto nascere il sole nei tuoi occhi stanchi E poi crescere il mare nelle tue braccia aperte. Vedevo il buio e avevo paura del tunnel, sperando di rivedere la luce, Tutto era nuovo, tutto era amaro. Momenti bui dimenticati e soppressi per timore di non avere abbastanza lacrime. Inseguita dalla paura, ho lasciato l’orrore, per cercare la pace dentro di me.

Ricordo di Pechino

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Una donnina con una gonna color fucsia e una giacca a stelline. Con i suoi occhi a mandorla mi manda sorrisi grandi e solari, e muove la mano salutandomi. La guardo con un sorriso pacifico, la saluto con lo stesso movimento della mano. La madre la gira pensando che mi stia disturbando. La piccola muove la testa dietro la spalla della madre per cercare il mio sguardo. Mi dice qualcosa nel suo linguaggio misterioso. Io la saluto ancora. Mi fa ridere. I suoi movimenti sono bruschi, addolciti dalle braccia della madre. I suoi capelli come seta nera, le sue manine piccole e rosacee, una tenerezza guardarla sorridere. Mi avvicino alla porta del ristorante Pronta per uscire. Mi rimetto a posto la sciarpa, la bambina diventa seria, una mano nella bocca, mi osserva. Le sorrido e le dico un ciao con la mia mano. Mi ricambia ancora il sorriso. Ora sono più vicino a lei, vedo occhi neri e profondi, una pelle di porcellana. ...

Lucky

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Lucky Uno sguardo quasi umano, occhi color cappuccino che mi fissano innamorati. Un calore vero che mai potrà mentire, l’amore più profondo senza condizioni. Passeggiate tranquille, in riva al mare, in collina e in montagna, sempre allegro di trovare prati freschi  dove giocare insieme. Compagno di serate in casa, di cene con amici, di giorni estivi in terrazza, compagno di vita. Il suo abbaiare è parte di noi, è parte di casa, lo riconoscerei tra mille. Una passione che pochi capiranno, che pochi potranno sentire come la sento io. Ma non importa: ciò che da al mio cuore è unico. Che rimanga con noi per tanti altri anni, per tante altre passeggiate,  per il mondo e nella vita.

La finestra

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Mai dimenticherò quella finestra che dava al mare, che aprivi quando avevi caldo o quando volevi far entrare il sole. Mai dimenticherò quella finestra di legno chiaro, quasi antica, che vedevo quando aprivo gli occhi la mattina, l'ultima alla sera prima di spegnere la luce. Era la finestra dei ricordi dell’estate Dell’ultima estate accanto a te. Era la finestra di un mese felice, di aria che entrava tiepida la sera al tramonto. Se tornassi a rivivere quella vita, ti sveglieresti la mattina  e vedresti fiori rossi aprendo quella finestra, e sentiresti il rumore delle posate pronte per una colazione romantica, e il profumo di un caffè caldo, all’ombra di un olivo. Se tornassi, sarebbe diverso. Se tornassi, sarei diversa.

Benvenuti

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Benvenuta e benvenuto all’altoparlante amaro. Alla voce che risuona nell’ombra. Alla fantasia delle mie notti in albergo. Benvenuta e benvenuto alle labbra sensuali della mia solitudine, alla voglia straziante di parlare di me, di noi,   di una come tutti e di una come nessuno. Benvenuta e benvenuto a un mondo di parole, di pensieri, di confusione ordinata. Benvenuta e benvenuto alla mia creativitá verbale, figlia di un seme chiamato libertá, amante di una bolla di sapone chiamata felicitá, sorella di una emozione chiamata melanconia. Benvenuta e benvenuto al mio blog di parole, di pensieri e di poesie. Perché non è mai tardi, non è mai troppo, e non mi arrenderò mai.